Tutto sulla logistica 09.03.2021
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Reverse logistics e sostenibilità: perché sono importanti?

La reverse logistics è parte del più ampio capitolo sulla logistica sostenibile, ma come funziona e quali sono i suoi vantaggi?

La reserve logistics è un aspetto sempre più importante nella gestione aziendale

La logistica inversa, ovvero la gestione di flussi di merci dal cliente finale fino al punto di raccolta, comincia alla fine del ciclo di vita di un prodotto. La gestione ottimale di questo percorso è interessante per i professionisti di logistica in quanto offre opportunità nella categoria resi ed è un ottimo strumento in termini di sostenibilità ambientale.

La reverse logistics (in italiano: logistica inversa o logistica di ritorno) è parte del più ampio capitolo sulla logistica sostenibile. Le sue attività mirano a gestire i prodotti “a ritroso”, ovvero dalla loro naturale destinazione sino alla fase iniziale nella catena di produzione. Queste si concretizzano in raccolta, trasporto e smistamento dei prodotti finiti, allo scopo di recuperare valore nei prodotti che hanno concluso il loro primo ciclo di vita.

In altre parole, la logistica di ritorno raccoglie al suo interno tutte quelle attività portate avanti dopo la vendita di un prodotto. Essa può consistere nel restituire in maniera definitiva la merce al produttore (e/o distributore) oppure nel suo inoltro temporaneo per manutenzione. A seconda dei casi il prodotto verrà restituito oppure rigenerato/riciclato.

Logistica inversa per prodotti resi

In caso di reso da parte del cliente, è importante mettere in atto una politica che risulti vincente per il cliente ma anche per l’azienda. Un reso è infatti un problema duplice: un costo aggiuntivo per l’azienda, nonché una pessima esperienza cliente. Le motivazioni dei clienti possono essere diverse:

  • Non conformità del prodotto ricevuto con quello acquistato (errore di spedizione)
  • Prodotto difettoso (ovvero con difetti non causati dal trasporto)
  • Danni da trasporto (il prodotto è stato chiaramente danneggiato durante il trasporto)

È importante monitorare i resi per individuare eventuali errori ricorrenti nella propria catena di produzione e distribuzione, ma soprattutto pianificare una strategia per risolvere in modo efficiente il problema, qualora si presenti.

Logistica inversa per rigenerazione e riciclaggio

L'attività di ricondizionamento è quella che offre maggiori opportunità di sostenibilità ambientale ma anche commerciali, in quanto un recupero del prodotto finito e/o dei suoi componenti evita che vengano adoperate nuove materie prime nei processi di produzione dei nuovi articoli.

Rigenerare un prodotto per dargli nuova vita contribuisce a ridurre il problema rifiuti, risparmia energia e riduce drasticamente l’impatto di anidride carbonica sul pianeta dovuto alla produzione. In altre parole, le attività di logistica inversa mirate alla rigenerazione ottemperano all’art. 218cc del

Come funziona il reverse logistics management

Alla base della logistica inversa vi è un cambiamento di mentalità circa il prodotto alla fine del suo ciclo di vita, visto non più come un “rifiuto da smaltire”, bensì come un bene che può ancora restituire valore se opportunamente gestito.

  • Consiglio dell’esperto: il processo di "riutilizzo" può essere utile non solo per la merce resa, ma anche per quella rimasta invenduta in magazzino.

Una gestione efficiente di logistica inversa prevede fasi distinte e ben delineate. Dopo la ricezione e raccolta dei prodotti è importante che la merce venga smistata in gruppi omogenei per:

  1. Il ri-confezionamento dei prodotti per la vendita

oppure per

  1. Lo stoccaggio di materiali per le successive fasi di lavorazione

Un quadro di riferimento per la logistica inversa

Investire nell’ottimizzazione delle attività di logistica inversa promette grandi ritorni in termini di risparmio e sostenibilità. Ma da dove cominciare? A detta di Rogers & Tibben-Lembke le aziende hanno da valutare due aspetti:

  • La gestione del ciclo di vita del prodotto: ovvero una strategia di ottimizzazione che guardi ad ogni singola tappa nel processo di lavorazione del prodotto (introduzione, crescita, maturità e declino).
  • Digitalizzazione: investendo nei sistemi e nelle tecnologie informatiche, si mira ad automatizzare la raccolta dati per seguire i prodotti in tempo reale e lungo tutto il flusso di ritorno, nonché il successivo trattamento.

Logistica inversa per ridurre costi e generare valore: best practice

La gestione dei resi può seguire modalità diverse, le quali influenzano in maniera positiva o negativa la reputazione di un’azienda. Di seguito alcune soluzioni e prassi di reverse logistics management per una gestione dei resi efficiente e redditizia:

  • Gatekeeping: l’analisi della merce resa, viene considerata la prima tappa di un nuovo ciclo di vita inverso, in maniera non dissimile dal regolare ciclo di vita di un prodotto. Con questa analisi sarà possibile strategizzare e gestire l’intero flusso di logistica inversa per renderlo più redditizio.
  • Riduzione del ciclo di vita: a causa dell’innovazione tecnologica e della globalizzazione, nell’ultimo decennio i prodotti hanno subito una diminuzione del loro ciclo di vita, velocizzando l’obsolescenza della merce. La nuova sfida da vincere è quella di riutilizzare la merce (o suoi componenti) il più velocemente possibile per risparmiare ulteriore invecchiamento e perdita di valore.
  • Centri di restituzione centralizzati (CRC): l’offerta di specifiche strutture adibite alla gestione dei resi facilita il reso, migliorando ovviamente l’esperienza cliente, ma anche velocizzando i processi lavorativi che diventano più chiari e standardizzati.
  • Recupero beni: una strategia che classifica e dispone la merce resa, eccedente, obsoleta e/o scartata, in modo da recuperare quanto più valore (economico) possibile, con un conseguente impatto ecologico positivo. Questa strategia include inoltre diverse attività di riuso e riciclaggio.
  • Negoziazione: questa è una parte fondamentale eppure spesso trascurata nel processo di logistica inversa. Nella normale catena di produzione il prezzo della merce è il risultato di precise analisi pluridisciplinari. Purtroppo, ciò non avviene nel processo di logistica inversa è spesso la negoziazione del pretto viene portata avanti senza chiare linee guida, impattando l’efficiente funzionamento di tutta la catena.

Altri due punti chiave nella strategizzazione della logistica inversa sono la rigenerazione e i sistemi informatici che meritano una più ampia attenzione.

Rigenerazione e condizionamento

Le attività di rigenerazione consentono al prodotto di essere re-inserito nel ciclo produttivo tradizionale. La rigenerazione fa parte di un nuovo paradigma fatto di processi volti all’ottenimento di nuovo valore, senza l’ulteriore sfruttamento delle risorse naturali. Fanno parte delle attività di rigenerazione i seguenti tre gruppi:

  • Ricondizionamento: attività quali riparazione e rimessa a nuovo si mira a ridare valore al prodotto finito.
  • Cannibalizzazione: recupero di un insieme di parti dalla merce usata utilizzabili per la produzione di nuovi prodotti.
  • Riciclaggio: il recupero e riutilizzo dei materiali che compongono la merce per la nuova produzione.

Sistemi informatici digitali nella reverse logistics

Sebbene la trasformazione digitale stia prendendo piede anche nelle aziende di logistica e trasporti, sono poche le imprese che hanno già integrato sistemi di automazione e digitalizzazione per i flussi di logistica inversa. Ostacoli alla corretta integrazione delle informazioni nei processi logistici sono spesso la reticenza a investire nelle tecnologie informatiche e un estremo bisogno di flessibilità, che mal si sposa con l’alto livello di automazione tipico delle catene di produzione.

Tracciabilità nei processi di logistica inversa

Tassello chiave per risolvere il puzzle dei processi di reverse logistics è la tracciabilità, che influenza direttamente la disponibilità di informazioni affidabili lungo tutta la catena. Idealmente un’impresa dovrebbe dotarsi di un database che consenta il tracking a ritroso del prodotto lungo tutta la catena di distribuzione a partire dal rivenditore/cliente: l’ausilio di codici a barre o numeri d’ordine cliente promette già un ritorno di investimento molto alto, ma un sistema che riunisca tutte le informazioni nella stessa applicazione garantisce maggiore sicurezza.

Sistemi di informazione digitale come il data mining, il data warehouse e la business intelligence rappresentano tecnologie innovative e complesse in grado di raccogliere, analizzare ed archiviare elevate quantità di informazioni affidabili riguardo ogni fase del prodotto. Con questi dati si agevolano le imprese a standardizzare e integrare i processi, aumentando i livelli di efficienza lungo tutta la catena di reverse logistics.

La flessibilità come ostacolo all'automazione

I sistemi informatici non sono gli unici strumenti a dover essere rinnovati, le catene produttive di molte aziende sono caratterizzate da un elevato grado di automazione e similmente i centri di restituzione dovrebbero dotarsi di impianti e macchinari per la separazione e la lavorazione della merce in grado di accorciare il processo di recupero. Tuttavia, ciò presenta un problema non indifferente in termini di flessibilità.

I processi di logistica inversa, infatti, sono caratterizzati da forti imprevisti ed eccezioni, causati dalla natura stessa delle sue attività. Queste richiedendo capacità trasversali, spesso al di là delle competenze del personale, nonché comunicazioni interdipartimentali fluide. Il sistema di Smart Logistics di Timocom offre non solo il pieno controllo delle informazioni in real-time, ma anche un’estrema flessibilità grazie all’integrazione dei vari sistemi telematici presenti in azienda in un’unica interfaccia.

Vantaggi e svantaggi della logistica inversa

La complessità della logistica inversa risiede nel più ampio numero di passaggi rispetto a una tradizionale catena di fornitura. Tutte le attività relative alla gestione dei prodotti al termine del loro ciclo di vita coinvolgono molti reparti diversi: vendite, servizio clienti, magazzino, riparazioni e trasporto. È probabilmente per questo motivo che sino ad oggi queste attività sono state considerato più un fastidio che un investimento, ed i prodotti raccolti dei rifiuti piuttosto che dei beni.

Il bisogno combinato di più sostenibilità e maggiore flessibilità delle aziende di logistica moderne trova nelle attività di reverse logistics un enorme potenziale. Nel prossimo futuro, vedremo sempre più imprese investire nelle competenze specifiche e nelle infrastrutture adeguate per gestire internamente i processi di logistica inversa: primi fra tutti, i software per l'integrazione dati.

 

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