Tutto sulla logistica 02.12.2020
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Digital Transformation: la digitalizzazione non basta

Spesso si confonde il processo di trasformazione digitale con la digitalizzazione. Facciamo un pò di chiarezza.

aereoplano reti digitali blu

Il concetto di trasformazione digitale non si riferisce alla mera digitalizzazione, ovvero all’implementazione di tecnologie in un’impresa, ma va ben oltre. Il nuovo paradigma digitale apporta sostanziali cambiamenti all’interno del settore logistica e trasporti, ed è importante capire sino in fondo cosa ci aspetta. Vediamo nei dettagli di cosa stiamo parlando.

Cosa vuol dire trasformazione digitale?

La Digital Transformation, in italiano trasformazione digitale, è il cambiamento della società, ma in particolare delle imprese, con l’arrivo della tecnologia digitale. Il digitale ha infatti profondamente rivoluzionato il modo di fare impresa: il web, i social media e qualunque altra interazione online hanno trasformato i processi di lavoro e le strategie di business, fino anche al modo stesso in cui le persone pensano.

Non sorprende quindi che siano state in molte le aziende che hanno abbracciato le nuove tecnologie digitali e intrapreso un percorso di digitalizzazione e logistica 4.0. Tuttavia, al fine di attuare una trasformazione digitale nella propria impresa, è indispensabile comprendere che l’utilizzo di software e altri strumenti digitali è solo il mezzo attraverso il quale trasmettere una cultura digitale all’interno dell’azienda. In altre parole, la tecnologia non deve servire solo a creare una replica digitale di un servizio preesistente, essa ha bensì il potere di cambiare profondamente un mercato sino alle sue fondamenta, il settore logistica e trasporto non fa eccezione.

Cosa vuole dire Digital Transformation nel mercato logistico?

Come già precedentemente analizzato (vedi Digital Supply Chain), il susseguirsi di tecnologie digitali ha dato vita a nuovi paradigmi d’impresa spingendo molte imprese verso una rapida trasformazione digitale, soprattutto in tempi recentissimi. Sebbene la digitalizzazione nella logistica rappresenti un processo di integrazione di tecnologie digitali in aree come lo stoccaggio, la gestione ordini o il trasporto, una vera e propria trasformazione digitale si impegna ad andare ancora oltre. La digitalizzazione è il punto di partenza di un approccio gestionale nuovo e data-driven, ovvero in grado di offrire una visione più analitica e globale dell’impresa.

La digitalizzazione dei processi logistici non è certo esente da ostacoli, ma è anche la strategia più efficiente e sicura a lungo termine. Difatti, sebbene al momento rappresenti un vantaggio competitivo, in quanto concetto non ancora diffusissimo tra i grandi interlocutori nel mercato, la digitalizzazione diventerà presto un passaggio obbligato per le imprese del futuro.

Da dove nasce il bisogno di digitalizzazione?

Il vero catalizzatore della digitalizzazione delle aziende è il miglioramento della produttività, reso necessario dal cambio dei consumi dei clienti, in altre parole: dal boom dell’e-Commerce, da un consumatore sempre più attente all’ecosostenibilità e alle aspettative sempre più diffuse circa il tracciamento e la iper-personalizzazione degli ordini.

I principali trend della logistica suggeriscono un sentito bisogno per una gestione automatica e intelligente dei dati e del workflow aziendale, il che rende difficile separare i processi legati alla mera digitalizzazione dalle tecnologie che formano il nucleo della trasformazione digitale e della Industria 4.0.

In poche parole, il top management di molte aziende del settore logistico ma non solo, si sta ormai rendendo conto che la trasformazione digitale è una filosofia d’impresa e non solo un rimedio nel breve periodo per risparmiare su macchine e personale.

Differenza tra digitalizazzione e trasformazione digitale

Dunque, la digital transformation all’interno di un’azienda non riguarda solo il processo di digitalizzazione di un servizio o un prodotto, bensì l’evoluzione dell’impresa nel suo complesso. La trasformazione aziendale avviene quando l’impiego dei nuovi tools digitali influenza la gestione stessa del team, cambiando i processi lavorativi più tradizionali a favore di un sistema meno gerarchico e più flessibile.

Non sorprende che dall’utilizzo di tecnologie quali l’Internet of Things o le soluzioni in Cloud nasca un’idea di lavoro fondata su flessibilità e collaborazione. La profonda revisione della cultura aziendale nasce infatti dal bisogno di gestire la mole non indifferente di dati proveniente dalle nuove macchine e impianti, per trovare processi lavorativi più fluidi e che supportino una coesione più profonda del team aziendale.

In cosa consiste la cultura digitale nella logistica?

Se il primo passo verso un’impresa di logistica 4.0 è la digitalizzazione stricto sensu, ovvero l’investimento in e l’implementazione di tecnologie quali l’intelligenza artificiale o la robotica in magazzino, che impattano perlopiù solo i lavoratori più diretti, la digital transformation richiede uno sforzo ulteriore. Essa coinvolge tutti i dipendenti aziendali fino ai livelli più alti dell’amministrazione e del gruppo dirigente. La cultura digitale necessita di una mentalità aperta, che accolga il continuo susseguirsi del nuovo, così tipico delle tecnologie 4.0.

Degli ottimi esempi di questa cosiddetta cultura digitale sono i team cross-dipartimentali e lo smart working, ma la lista è lunga e non vi è modo di sapere come la trasformazione digitale si concretizzerà in ogni singola realtà di impresa. In termini statistici ciò che stenta a decollare in Italia è lo sviluppo di un generico Digital Mindset, un radicale cambio di mentalità che guardi all’interno e all’esterno della propria impresa e analizzi strategicamente, dati alla mano, quali siano i passi più appropriati da intraprendere.

Il passaggio da digitalizzazione a trasformazione digitale sta nello studio profondo delle esigenze della propria azienda alla luce dell’eventuale rendimento che ogni investimento nel digitale apporterà concretamente alla propria realtà d’impresa.

 

Gli step della trasformazione digitale

Sebbene ogni realtà aziendale sia unica nel suo genere, se si considera un progetto di rivoluzione digitale che coinvolga simultaneamente tutti i dipartimenti di un’azienda in modo orizzontale quanto verticale, è possibile delineare un processo di trasformazione digitale comune a (quasi) tutte le imprese. Un progetto di tale portata rischia di trasformarsi in un compito molto complesso e scoraggiante, soprattutto per i manager che si avvicinano a queste tecnologie per la prima volta.

Timocom ha raccolto di seguito alcuni passaggi che ben illustrano il fenomeno della trasformazione digitale, utili da usare come linee guida per l’attuazione di grossi progetti di digitalizzazione trans-dipartimentale. Vediamoli da vicino.

L’esperienza del consumatore si trasforma

  • Capire il consumatore: alcune imprese scelgono di investire nei social media, ma esistono anche altri tipi di sistemi di tracciamento dei profili utente, in relazione alle aree geografiche e, soprattutto, ai segmenti di mercato.
  • Massimizzazione della crescita: piattaforme e dispositivi online con interfacce ottimizzate rendono possibili scambi di business altamente personalizzati che soddisfano i clienti garantendo la loro fedeltà all’azienda.
  • Punti di contatto con i consumatori: inserendosi nel più ampio discorso di marketing multi-channel, il servizio clienti si riumanizza e riavvicina al consumatore.

I processi operativi si adattano ai nuovi bisogni

  • Digitalizzazione dei processi: la digitalizzazione grazie all’automazione di molti passaggi alleggerisce la quantità di task alienanti e al contempo garantisce la sicurezza dei dati da un punto all’altro della catena di produzione: ad es., lo Smart Logistics System di TIMOCOM è campione di sicurezza in tutta Europa.
  • Flessibilità operativa: slegando le attività lavorative dal luogo di lavoro si passa a processi operativi virtuali e flessibili. Il vantaggio per i clienti è un servizio di monitoring attivo 24 ore su 24, che si tramuta in un risparmio per l’azienda in termini di antiquate postazioni assegnate e garantisce soluzioni di smart working almeno un paio di giorni a settimana ai dipendenti.
  • Data-driven: i dati raccolti dai sistemi di transazione digitali sono una risorsa di informazioni estremamente preziosa. Questi dati su cui poi basare future decisioni strategiche chiudono il perfetto loop dei processi lavorativi digitali.

I modelli di business vengono rielaborati

  • Business digitalmente modificati: tramite l’e-commerce sono i consumatori stessi ad essere cambiati, un’impresa che non adatti la propria offerta e la ottimizzi per i servizi online è destinata a perdere la sfida del mercato logistico di domani.
  • Nuovi business digitali: invece di sostituire i vecchi prodotti coi nuovi, alcune aziende offrono già soluzioni complementari, come le attrezzature e gli articoli sportivi con GPS o dati in-Cloud. Il cambiamento digitale alimenta la creatività.
  • Globalizzazione digitale: la digitalizzazione, e in particolar modo le informazioni che essa riesce a tracciare, consente di creare vere e proprie sinergie globali, mantenendo allo stesso tempo dimensioni locali. Per un approfondimento sulla Supply Chain resiliente, TIMOCOM ha già trattato l’argomento qui.

Strategia di digital transformation: come applicarla alla tua impresa logistica

Tutte le iniziative di trasformazione digitale nella logistica devono tenere conto della situazione unica di ciascuna azienda, delle difficoltà che deve affrontare, delle opportunità e degli obiettivi che intende perseguire. Per tutte queste ragioni è opportuno studiare in profondità le esigenze della propria realtà aziendale e procedere un passo alla volta.

  • Analisi e obiettivi: per prima cosa bisogna stabilire un punto di partenza. Quali sono le aree e le attività che subirebbero un impatto maggiore dalla trasformazione digitale? È importante partire da un’analisi dei processi lavorativi attuali: la gestione dei documenti, i software e hardware già disponibili e via dicendo. Una volta individuati i pain points, si possono stabilire gli obiettivi del progetto di trasformazione digitale.
  • Budget chiaro e dettagliato: portare a buon fine una rivoluzione digitale, come si è già detto, coinvolge tutti i professionisti in azienda. È essenziale essere supportati dalla classe dirigente con un budget chiaro e ben dettagliato, onde evitare di incorrere in costi inutili. È bene risolvere la burocrazia interna prima di effettuare qualunque investimento tecnologico.
  • Investire nei talenti 4.0: investire in tecnologie all’avanguardia senza che nessuno in azienda abbia le competenze necessarie per trarne il maggior beneficio possibile è un investimento poco redditizio. È buona norma quindi includere fin da subito nella propria strategia di trasformazione digitale anche attività di on-boarding per lavoratori specializzati nei processi legati alla Supply Chain digitale e/o in corsi di formazione specializzanti per i collaboratori già presenti in azienda.
  • Monitoring nel tempo: nei processi logistici è essenziale analizzare ogni fase e misurarne i risultati, i processi logistici digitali non sono da meno. Gli indicatori di prestazione, detti KPI, devono essere stabiliti in maniera chiara sin dall’inizio e monitorati nel tempo, fungendo da guida per le decisioni in corso d’opera.

Quali sono i nuovi ruoli essenziali per la trasformazione digitale?

In quanto leader nel settore di logistica smart, TIMOCOM crede fermamente che alla base della trasformazione digitale vi sia una cultura digitale. Pertanto, a conclusione di questo articolo, guardiamo a quelle figure professionali capaci di guidare la trasformazione digitale di un’impresa: il Chief Information Officer e il Chief Digital Officer.

  • Il CIO(Chief Information Officer), è il responsabile delle tecnologie che si sviluppano in azienda, dell’informazione e della comunicazione. Questo ruolo nasce nel back office delle imprese degli anni Ottanta come supervisore dell’infrastruttura IT di un’azienda, ma si è evoluto negli ultimi decenni. Il CIO ha grande importanza nella compagine manageriale delle imprese straniere, perché estremamente competente nella scelta strategica dei partner tecnologici.
    I professionisti in grado di ricoprire questo ruolo sono qualificati nella scelta degli strumenti di Smart Logistics più adatti alla singola realtà aziendale.
  • Il CDO (Chief Digital Officer) è un professionista dotato di forti competenze tecniche, il cui compito è quello di guidare praticamente il processo di cambiamento digitale dell’azienda. Il CDO è la figura necessaria per attuare le iniziative digitali atte a trasformare i processi lavorativi nel modo più routiniero possibile.
    I professionisti adatti a questo ruolo sono in grado di diffondere una cultura digitale e tecnologica nella loro azienda.

Hai già trovato la tua strategia di trasformazione digitale? TIMOCOM può supportarti nella tua scelta, contattaci oggi.

 

 

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