ATTUALITÀ | Il Brennero brucia di nuovo
L'Austria si prepara a ripristinare i controlli alla frontiera
Erkrath, 11.05.2016 – Da secoli, il passo del Brennero rappresenta uno dei principali snodi per il traffico e il movimento delle merci fra Nord e Sud Europa. Questo valico alpino, inoltre, è stato da sempre teatro di eventi di portata storico-economica. Anche oggi è così, nel momento in cui l'Austria si appresta a ripristinare i controlli alla frontiera con l'Italia, previsti dalla fine di maggio.
I lavori sono iniziati il 12 aprile 2016, con lo smontaggio del guard rail all'altezza del confine di stato fra Austria e Italia. Nel 1998, il trattato di Schengen, simbolo della libera circolazione in Europa, garantiva il superamento del confine senza più barriere né controlli. Entro la fine del mese, invece, qui nascerà una zona di controllo coperta che dovrebbe scoraggiare l'arrivo dei migranti e contenerne il flusso verso l'Austria.
Pericolo di code e ripercussioni economiche
Le imprese di trasporto preferiscono l'autostrada del Brennero soprattutto a causa dei minori costi di pedaggio e del diesel rispetto alla vicina Svizzera. Nel 2015, a superare questo valico sulle quattro corsie autostradali sono stati ben 2,1 milioni di camion, circa 5.800 mezzi al giorno. Con l'introduzione del limite di velocità di 30 km/h in corrispondenza dei punti di controllo, imprese ed autisti dovranno prepararsi a lunghe file e tempi di attesa interminabili, nonostante le due corsie previste per i camion: una delle due, infatti, servirà per il controllo a vista, l'altra per un controllo a campione delle generalità dei conducenti.
In ogni caso, il blocco della principale direttrice di traffico verso l'Italia causerà perdite di tempo e un aumento dei costi. La Camera di Commercio del Sudtirolo teme che gli aggravi saranno scaricati sui committenti, ovvero sui caricatori, e da questi finiranno per incidere sui consumatori finali, sotto forma di aumenti dei prezzi.
Possibili soluzioni
Fra le misure in esame per superare l'imminente congestione alla frontiera rientrano il rafforzamento del traffico su rotaia, l'introduzione di un sigillo di controllo per i camion e persino tempi di guida e di riposo più flessibili per i conducenti dei camion durante i controlli alla frontiera.
Per un rafforzamento del corridoio ferroviario sarebbe necessario rivedere il piano dei trasporti nell'ottica di creare un'alternativa più conveniente in termini di tempo risparmiato rispetto all'autostrada. I sigilli di controllo, che, se integri, dimostrano che un camion non è stato più aperto dal momento del carico, andrebbero invece gestiti privatamente. Su entrambi i fronti non sono state prese decisioni definitive.
La proposta di un allentamento delle regole sui tempi di guida e riposo per i conducenti dei camion non trova terreno fertile nell'ambito del dibattito in corso. Troppi, infatti, sarebbero i rischi per la sicurezza se tali norme venissero derogate anche solo temporaneamente con una norma ad hoc a favore del Brennero.
Soluzione praticabile: calcolo dei tempi aggiuntivi
L'Astag (Associazione svizzera dei trasportatori stradali) non prevede comunque un dirottamento del traffico verso il passo del Gottardo o del San Bernardino, perché scegliendo uno di questi percorsi alternativi non si risolverebbe né il problema dei tempi né quello dei costi. Come già accennato, in Svizzera i prezzi dei pedaggi autostradali e del diesel sono molto più alti rispetto ad Austria e Italia.
In assenza di altre soluzioni immediatamente percorribili, l'unica cosa da fare è calcolare il maggiore tempo impiegato e mettere in conto i costi di fermo, che certamente andranno a scapito dei consumatori e, con loro, anche dei conducenti, perché anche l'intero viaggio varrà come tempo trascorso alla guida. La speranza, tuttavia, è che i controlli alle frontiere siano solo lo strumento utilizzato dall'Austria per fare pressione sull'Europa, anche nell'ottica di strappare un compromesso sul tema della gestione dei flussi di migranti.