La transizione ecologica è più vicina. Anche grazie ai motori LNG
I motori LNG si ritagliano un ruolo da protagonista nella svolta green del settore dei trasporti: tutti i vantaggi del gas naturale liquefatto
La transizione ecologica è sulla bocca di tutti. La chiedono a gran voce le piazze e finalmente anche i governi iniziano a muoversi verso un orizzonte sempre più green. La stessa Unione Europea ha fissato obiettivi importanti da raggiungere entro il 2030: da un lato ridurre le emissioni dei gas serra del 40% e dall’altro far sì che almeno il 27% dei consumi energetici derivi da fonti rinnovabili. Ed in tutto questo come si sta comportando il settore dei trasporti? Non è stato certamente a guardare. Negli ultimi anni gran parte delle flotte di camion sono state convertite dal diesel ai motori LNG.
Motori LNG, il trasporto su gomma diventa più verde
La transizione ecologica nel settore dei trasporti passa anche attraverso i motori LNG. L’obiettivo finale è l’elettrizzazione dei trasporti su gomma, ma al momento la strada da percorrere è ancora lunga e tortuosa. Per tale motivo la maggior parte degli osservatori sono più che convinti che i motori LNG possano rappresentare il giusto compromesso.
Facciamo però prima un passo indietro. Che cosa si intende per LNG? È l’acronimo di Liquified natural gas. Come è facile immaginare, si tratta di una sostanza liquida che si ottiene dal raffreddamento del gas naturale a temperature più che glaciali: per ottenere il gas naturale liquefatto si raffredda l’idrocarburo ad una temperatura di -162°C.
La “concorrenza” – se così vogliamo chiamarla - ai motori LNG è rappresentata dai motori CNG, ovvero a gas naturale compresso. Qual è la differenza tra i due?
Differenza tra CNG e LNG
La differenza che salta immediatamente all’occhio è ovviamente quella relativa allo stato dell’idrocarburo: uno è gassoso e l’altro è liquido. Il gas naturale compresso risulta così più facile da trasportare perché viaggia direttamente attraverso i gasdotti abbattendo i costi di trasporto. Tuttavia, le condotte del gas non arrivano dappertutto. Nelle aree non servite da gasdotti diventa quindi più facile il trasporto del gas liquefatto. La trasformazione lo rende trasportabile anche sulle lunghe distanze con un’ottima resa: basti pensare che 600 metri cubi di metano gassoso vengono trasformati in appena un litro di metano liquido.
In ambito logistico le differenze principali però riguardano i motori. Quelli a CNG, nonostante a livello di emissioni garantiscono ottimi risultati rispetto ad altri carburanti, non brillano purtroppo in termini di autonomia. Al contrario, i motori LNG per camion forniscono prestazioni e autonomia (circa 1500 km con un pieno) pari a quelle dei motori diesel.
I motori LNG per l’autotrazione inoltre permettono di ridurre ulteriormente la tara del veicolo andando ad aumentare il carico utile. I camion dotati di un sistema di alimentazione a gas liquefatto sono forniti di serbatoi criogenici che permettono di mantenere l’idrocarburo ad una temperatura compresa tra i -120°C e i -162°C. In fase di avvio, il gas prima di essere introdotto nel motore, viene nuovamente gassificato.
Parlando di metano sorge spontaneo chiedersi se ci siano dei rischi connessi al gas naturale liquefatto. In realtà i motori LNG sono molto sicuri, in quanto i serbatoi sono realizzati con materiali isolanti altamente efficaci che mantengono fuori il calore. Potremmo associare un serbatoio ad un thermos: il caffè al suo interno rimarrà caldo a lungo, ma non in eterno. Allo stesso modo se l’LNG (o GNL: è l’acronimo italiano di Gas Naturale Liquefatto) non viene consumato, a lungo andare potrebbe surriscaldarsi tornando allo stato gassoso ed esercitando una pressione sul serbatoio stesso. Non è certamente il caso dei camion che sono costretti a percorrere quotidianamente lunghe distanze.
I vantaggi dei motori LNG in termini di ecososteniblilità
Riavvolgiamo il nastro e torniamo a comprendere perché i motori LNG rappresentano il compromesso perfetto in questa fase di transizione ecologica. I primi camion totalmente elettrici sono già stati inventati, ma mancano ancora le infrastrutture per permetter loro di coprire lunghe distanze. Banalmente i punti di rifornimento sulle autostrade europee non sono ancora così diffusi.
In tema di ecosostenibilità i motori LNG garantiscono una riduzione delle emissioni di CO2 del 15% rispetto ai diesel, una riduzione degli ossidi di azoto fino al 60% ed infine l’eliminazione quasi totale degli ossidi di zolfo e delle polveri sottili.
A livello logistico poi, sono presenti tanti altri vantaggi. I camion dotati di motori LNG possono circolare anche nelle numerose città che hanno adottato normative per contrastare l’inquinamento atmosferico e di conseguenza vietano il transito nei centri cittadini ai mezzi diesel. Inoltre, i motori a gas riducono anche notevolmente la rumorosità dei mezzi.
C’è anche un aspetto economico. Grazie agli incentivi promossi dai diversi governi europei per le aziende logistiche è sempre più conveniente rinnovare le proprie flotte con automezzi dotati di motori LNG. Con gli ecoincentivi è possibile risparmiare fino a 20mila euro per mezzo pesante.
Inoltre, le stazioni di rifornimento LNG si sono estese in maniera capillare su tutto il territorio europeo ed italiano. Nel nostro Paese siamo passati dalle 43 stazioni di rifornimento per autotrazione nel 2019 alle 83 attuali. Altre 36 sono al momento in progetto, alle quali si vanno ad aggiungere le 6 stazioni di rifornimento BIO-LNG.
Una frontiera ancor più ecologica: il Bio-LNG
Nella sfida della transizione ecologica il Bio-LNG con ogni probabilità potrà giocare un ruolo da protagonista. Le emissioni legate a questo combustibile sono di gran lunga inferiori anche a quelle dei motori LNG. Infatti, viene ricavato completamente da una fonte rinnovabile, ovvero il biometano.
Questo viene recuperato dalle produzioni agricole e dai rifiuti solidi organici. Il gas ottenuto da questi prodotti di scarto viene poi raffinato e purificato nelle centrali a biogas. Dopodiché viene immesso nella rete diventando utilizzabile come carburante nell’autotrazione, ma anche per la produzione di energia elettrica. Si attiva così un virtuoso processo di economia circolare. L’Italia è il terzo produttore mondiale di biometano ed entro i prossimi dieci anni potrebbe sopperire al 15% del fabbisogno energetico del nostro Paese.
Il Bio-LNG mette d’accordo proprio tutti. La riduzione delle emissioni grazie a questo combustibile ricavato da fonti rinnovabili potrebbe dare la giusta spinta verso un’ambiziosa decarbonizzazione. Dall’altro lato le aziende nel campo della logistica risparmierebbero ulteriormente sui costi del carburante e non dovrebbero neanche cambiare i mezzi già presenti nelle loro flotte. Infatti, il biometano è perfettamente compatibile con i motori LNG.
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