Mercato dei trasporti 17.12.2020
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Brexit: conseguenze del No Deal per la logistica

Quali sarebbero le ripercussioni di un'uscita senza accordo della Gran Bretagna dall'UE sul settore dei trasporti?

Trasporti da e verso il Regno Unito

L’ulteriore proroga dei negoziati tra Gran Bretagna e UE oltre il 13 dicembre, se da un lato sottintende la volontà delle parti di trovare un accordo, dall’altro lato ne rende anche manifeste le difficoltà. Per questo motivo, l’ipotesi del “No Deal” non può ancora essere scartata. Quest'ultima avrebbe ripercussioni nefaste sia sulle esportazioni nazionali che europee. Quali sarebbero le implicazioni di una Brexit senza accordo per il settore della logistica, dato che non sembra intravedersi una soluzione?

Conseguenze della Brexit e di un mancato accordo per le aziende logistiche

Il Regno Unito è uscito ufficialmente dall'UE all'inizio del 2020, e il periodo di transizione terminerà il 31 dicembre 2020. Tuttavia, finora i rappresentanti del Regno Unito e dei Paesi membri dell'Unione Europea non sono riusciti a convenire su un accordo di uscita. L'efficienza del trasporto di merci dipende fortemente da fattori come sicurezza e stabilità. Tuttavia, i parametri a cui autotrasportatori e spedizionieri dovranno fare riferimento a partire da gennaio 2021 continuano a essere piuttosto vaghi.

 

L'incertezza attuale in merito a un accordo sulla Brexit va a gravare sulla pianificazione in molti settori. Per i processi logistici è necessario sciogliere nodi legali in materia di commercio estero, diritto doganale, imposta sul valore aggiunto, contratti e assicurazioni. Nel caso in cui si dovesse effettivamente arrivare a una Brexit senza accordo, i rapporti commerciali con il Regno Unito saranno regolati dal quadro normativo dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC). Tutte le merci e le persone dovranno essere di nuovo sottoposte a un controllo al confine, e questo si tradurrà in ritardi e impasse logistiche. Le aziende logistiche e le compagnie di navigazione che si sposteranno tra UE e Regno Unito dovranno inoltre essere informate in merito alle autorizzazioni e alla documentazione previste per gli spedizionieri, con l'obbligo di soddisfare tali disposizioni. Questo andrebbe a rappresentare enormi oneri aggiuntivi per i circa 17.000 camion che ogni giorno percorrono la tratta tra Calais (Francia) e Dover (Regno Unito). Secondo uno studio condotto dall'Imperial College London, due minuti di ritardo per ogni autocarro causerebbero fino a 47 km di code. Ogni giorno, oltre 10.000 mezzi pesanti passano per il porto di Dover, e finora solamente circa il 4 % ha dovuto attraversare la dogana. Controlli più rigidi in dogana causerebbero notevoli ritardi e costi aggiuntivi. In uno scenario "worst case", il governo britannico prevede che al confine con la contea del Kent potrebbero stazionare in attesa fino a 7.000 veicoli contemporaneamente. A questo proposito, il governo del Regno Unito ha già iniziato a preparare i funzionari doganali all'aumento esponenziale di pratiche burocratiche.

Novità per gli autisti di veicoli pesanti provenienti dall'UE

Già nel corso della pandemia di Covid-19, il governo britannico ha messo a punto dei piani per introdurre i controlli totali al confine a partire dal 1° gennaio 2021. Inoltre, è stata rilanciata l'operazione "Brock", che consiste nel riservare una tratta autostradale di 25 km nella contea del Kent ai conducenti di camion, qualora si dovesse giungere a una Brexit senza accordo. Qui sarebbe possibile posizionare una barriera mobile in calcestruzzo in tempi piuttosto brevi, al fine di ridurre i tempi di attesa e i ritardi alla frontiera.

In aggiunta, il governo ha implementato una serie di sistemi online che diventeranno obbligatori a partire dal 1° gennaio 2021. Per esempio, i conducenti di veicoli con un peso superiore alle 7,5 tonnellate dovranno compilare un modulo online per ottenere il cosiddetto "Kent Access Permit" (permesso di accesso al Kent). A tal fine, già in una fase precedente si verificherebbe il soddisfacimento di tutti i requisiti necessari per l'ingresso nel Paese e per l'importazione. I veicoli non dotati di tale permesso incorrerebbero in una multa pari a 325 € e sarebbero costretti ad attendere i nuovi documenti in zone di sosta provvisorie. Inoltre, in un piano aggiornato sulla gestione futura delle frontiere, il governo britannico indica chiaramente che, a partire dal 1° ottobre 2021, tutti i cittadini dell'UE devono essere provvisti di passaporto per poter fare ingresso nel Regno Unito. Ovviamente, questo vale anche per tutti i trasportatori provenienti dallo Spazio economico europeo (SEE) e dalla Svizzera. A partire dalla suddetta data, non sarà più sufficiente presentare un semplice documento di identità.

Mantenersi informati

Dal momento che la legislazione è tuttora soggetta ad aggiornamenti ed emendamenti , il governo britannico ha appositamente creato un manuale per le aziende di trasporto, disponibile online dal 18/11/2020 (lingua italiana non disponibile). Consigliamo a tutti i clienti TIMOCOM con ordini di trasporto da e verso il Regno Unito di consultare regolarmente questo sito web.

Estratti aggiornati del manuale:

  • Licenza comunitaria: Gli operatori dell'UE devono ottenere una licenza comunitaria, rilasciata nel proprio Paese di insediamento, e averne sempre con sé una copia.
  • Cabotaggio: Gli operatori dell'UE continuano a essere autorizzati a effettuare operazioni di cabotaggio nel Regno Unito.
  • Documenti per l'autista e il veicolo: Gli operatori dell'UE che intrattengono attività commerciali da, verso o attraverso il Regno Unito devono presentare una conferma di assicurazione automobilistica sia per il veicolo che per il rimorchio.

Dal 2 novembre 2020 sono disponibili 45 sportelli di consulenza nelle zone di sosta delle autostrade britanniche e uffici doganali, istituiti con l'obiettivo di informare i conducenti di camion in merito a eventuali modifiche e aggiornamenti dei regolamenti, nonché ai documenti necessari a partire dal 2021.

A partire da gennaio 2021, la logistica in Europa e nel Regno Unito potrebbe diventare più complicata che mai, poiché l'ipotesi di una Brexit senza accordo sembra concretizzarsi sempre di più. A tal proposito, la Commissione europea ha creato una lista di controllo sulla preparazione alla Brexit, per le imprese che intrattengono relazioni commerciali con il Regno Unito, incluse quindi le aziende di trasporto e spedizioni. Consigliamo a tutti i clienti TIMOCOM di consultare il file PDF e contattare le Camere di commercio e dell'industria locali per eventuali aggiornamenti.

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