La lotta al cambiamento climatico non può fare a meno della logistica sostenibile
Come la logistica green ci aiuterà ad arginare la crisi climatica
Il 28 novembre 2019 l’Unione Europea ha lanciato un ambizioso progetto: il Green Deal. I paesi membri si sono impegnati ad azzerare entro il 2050 le emissioni di gas serra. Il processo di decarbonizzazione del Vecchio Continente passa anche dalla logistica sostenibile. In cosa consiste?
Come realizzare una supply chain sostenibile?
Proviamo ad osservare più da vicino i diversi interventi necessari per progettare una supply chain sostenibile. La logistica green non può fare a meno di alcuni elementi imprescindibili:
- utilizzo di mezzi di trasporto sostenibili;
- tecnologia per ottimizzare i processi logistici;
- utilizzo di imballaggi e packaging sostenibili;
- ottimizzare in chiave green la logistica dell’ultimo miglio;
- rendere ecosostenibili anche i punti di stoccaggio delle merci.
I mezzi di trasporto della logistica green
Uno degli aspetti cardine della logistica sostenibile è indubbiamente il rinnovamento delle flotte e delle strategie di trasporto. Secondo una stima dell’ITF (International Transport Forum) ogni anno i mezzi impiegati nel trasporto merci generano ben 2,9 miliardi di tonnellate di CO2. Scendendo nel dettaglio si può notare come il 62% di queste emissioni derivi dal trasporto su gomma, il 27% dai flussi marittimi, il 6% dal trasporto aereo, il 3% da quello ferroviario ed infine il 2% da quello fluviale.
Dati alla mano è facile dedurre che un implemento del trasporto su binari gioverebbe al tema dell’ecosostenibilità. Attualmente in Europa solo il 13% delle materie prime viaggia su rotaia. Insomma, i carichi necessiterebbero una distribuzione più equilibrata tra le modalità di trasporto. A tal proposito la logistica green ha un’altra arma a suo favore, ovvero quella dell’intermodalità. Optare per forme di trasporto intermodale (ad esempio la combinazione gomma-binari) non contribuisce solo a ridurre le emissioni, ma anche a decongestionare le linee di traffico verso i grandi centri urbani.
Abbiamo visto come i camion siano i mezzi prediletti per il trasporto. Le aziende produttrici di mezzi pesanti si stanno lanciando in nuove sperimentazioni per renderli sostenibili attraverso l’applicazione di motori elettrici o ad idrogeno. Da qualche anno si parla anche della realizzazione di nuove autostrade ecologiche caratterizzate da una rete di cavi elettrici ai quali i camion potranno agganciarsi e sganciarsi all’occorrenza. La Svezia è una dei paesi all’avanguardia in questo genere di sperimentazioni ed ha già testato con successo le prime tratte di eHighway.
La preoccupazione principale resta capire se tutte queste innovazioni riusciranno a raggiungere l’orizzonte delle emissioni zero entro la deadline non così lontana del 2050.
La logistica dell’ultimo miglio
La tratta finale di una supply chain sostenibile è interessata da una nuova concezione della logistica dell’ultimo miglio, ovvero la consegna della merce dal centro di stoccaggio al cliente finale. La pandemia ha determinato un ulteriore boom degli e-commerce facendo crescere le consegne verso i centri urbani in maniera esponenziale. Per ridurre l’inquinamento atmosferico causato dal traffico nelle grandi città è doveroso ripensare la logistica last mile. In che modo?
I grandi player sono sempre più orientati all’introduzione di veicoli sostenibili come furgoncini elettrici, ma anche StreetScooter o Cargo Bike. Le nuove politiche non giovano solamente al decongestionamento del traffico nelle grandi città, ma contribuiscono all’ottimizzazione della consegna: i mezzi green potendo accedere alle zone a traffico limitato diminuiscono i tempi necessari per il recapito.
La nuova logistica green comporta la realizzazione di una supply chain sostenibile, ovvero la catena degli approvvigionamenti sarà progettata cercando di ridurre al minimo l’impatto ambientale. Tale strategia viene ormai adottata da tutte quelle aziende che sposano una logica ESG, il quale è l’acronimo di Enviromental, Social and Governance.
La teoria fu elaborata negli anni ’90 partendo dal concetto del “Triple bottom Line”, noto anche come “Persone, Pianeta e Profitti”. I tre elementi appena citati sono fondamentali per misurare la sostenibilità dell’investimento di un’impresa commerciale. L’idea che muove la logica ESG è molto semplice: le imprese hanno maggiori probabilità di generare ottimi profitti se sono in grado di creare valore non solo per se stesse, ma anche per i propri dipendenti, clienti, fornitori e la società in generale compreso l’ambiente.
Le aziende della logistica sostenibile godono di un vantaggio competitivo. Infatti, l’utilizzo di materiali riciclabili e di energie rinnovabili contribuisce ad abbattere i costi energetici. Non è però solo una questione di risparmio: la scelta dell’ecosostenibilità accresce anche l’immagine del brand, soprattutto in questa fase in cui la trasformazione green della logistica è in una fase embrionale.
Tecnologia, infrastrutture ecosostenibili e riciclo
La logistica sostenibile non riguarda esclusivamente l’adozione di mezzi di trasporto green. Il concetto di ecosostenibilità viene applicato ad ogni aspetto relativo alla catena di approvvigionamento, compresi i magazzini.
Le imprese che hanno sposato la filosofia green si stanno impegnando anche nella ristrutturazione delle proprie infrastrutture destinate allo stoccaggio per “certificarle” ecosostenibili. I nuovi magazzini si sviluppano in altezza per aumentare la propria capienza e sfruttano materiali di costruzione sostenibili. Nella trasformazione delle infrastrutture la tecnologia gioca un ruolo fondamentale, in quanto rende possibile la completa automazione degli stabilimenti grazie all’utilizzo di sistemi elettrici intelligenti per illuminare solo le aree in uso oppure grazie all’utilizzo di soluzioni robotizzate per le operazioni di stoccaggio e movimentazione.
Tutte queste innovazioni si traducono in una riduzione dei consumi energetici fondamentale sia per l’azienda che per l’ambiente. Le nuove applicazioni tecnologiche influiscono anche sull’ottimizzazione dei carichi. Negli ultimi anni sono stati sviluppati software all’avanguardia che permettono di razionalizzare le merci presenti su camion e container e di conseguenza ridurre il numero di mezzi utilizzati.
La rivoluzione green nel campo della logistica passa infine anche dagli imballaggi. Utilizzando un packaging realizzato completamente in materiale riciclabile è possibile ridurre l’impatto ambientale, attivando contemporaneamente dinamiche virtuose di economia circolare. Infatti, gli imballaggi una volta esaurita la loro funzione primaria potranno essere rimpiegati per dar vita a nuovi oggetti o semplicemente per produrre energia.
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