ATTUALITÀ | To Brexit or not to Brexit?
L'impatto di un'uscita della Gran Bretagna dall'UE per il settore della logistica
Erkrath, 16.6.2016 – Manca solo una settimana al referendum sulla permanenza o meno della Gran Bretagna nell'UE. Il 23 giugno, infatti, i cittadini b.r.tannici saranno chiamati a esprimersi su un quesito che segnerà il futuro dell'isola e dell'Europa intera, e cioè se la Gran Bretagna diventerà il primo paese ad abbandonare volontariamente l'Unione Europea. A pochi giorni dalla consultazione, l'esito rimane ancora totalmente incerto. I sondaggi indicano una sostanziale parità fra contrari e favorevoli. I timori per il settore dei trasporti e della logistica, invece, crescono.
Una cosa è chiara: la Gran Bretagna gode di una posizione particolare fra i membri dell'Unione Europea. Il paese, infatti, ha mantenuto la propria divisa, non fa parte dell'area Schengen e gode di ampi margini di sovranità economica. Allo stesso tempo, però, l'economia britannica è strettamente collegata a quella dell'UE. Nel 2015, ben il 43,7% delle esportazioni britanniche è stato assorbito dall'UE, con le importazioni dall'UE al 53,1%. Per effetto di tali numeri, l'UE rappresenta il principale partner commerciale del Regno Unito.
Maggiori costi con la Brexit
Se la Gran Bretagna dovesse votare a favore dell'uscita dall'UE e optare per una completa indipendenza, le conseguenze sarebbero vaste. Con la Brexit, infatti, la Gran Bretagna uscirebbe da circa 50 accordi UE di libero scambio con paesi terzi e si ritroverebbe a doverli rinegoziare. Il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha già fatto sapere che in caso di nuove trattative bilaterali i britannici dovrebbero "mettersi in coda". Le barriere commerciali fanno lievitare i prezzi delle importazioni per i consumatori e le aziende produttrici dipendenti dall'import. Di conseguenza, ad aumentare non sarebbero solo i prezzi delle esportazioni, ma anche quelli delle merci prodotte internamente e destinate al mercato nazionale. Ciò finirebbe per colpire in primo luogo gli stessi britannici, ma non risparmierebbe neanche il resto d'Europa.
L'eventuale Brexit influirebbe su tutte le operazioni transfrontaliere in ogni ambito della vita quotidiana ed economica. Con la reintroduzione dei dazi doganali, i tempi di trasporto si allungherebbero e, in generale, tutti i processi logistici subirebbero un rallentamento.
Brexit: un evento senza precedenti
Maria Toft Madsen di TimoCom, la più grande piattaforma di trasporti d'Europa, è Country Manager per il Nord Europa e, quindi, anche per la Gran Bretagna. Sulla piattaforma di trasporti TimoCom vengono inseriti ogni giorno fino a mezzo milione di offerte di carichi e mezzi da tutta Europa. Madsen ha un approccio più cauto su una possibile Brexit: "Naturalmente, per il settore europeo dei trasporti e della logistica sarebbe preferibile se la Gran Bretagna restasse nell'EU. Tuttavia, a differenza di altri esperti, non credo che la Brexit sarebbe un dramma. In quel caso, dovremmo aspettarci un calo iniziale del volume di trasporti da e verso la Gran Bretagna sulla piattaforma TimoCom. Con il tempo, la situazione dovrebbe stabilizzarsi, perché lo scambio delle merci con la Gran Bretagna continuerebbe. Per i nostri clienti UE, la Gran Bretagna verrebbe considerata, come meta di viaggio, alla stessa stregua di un qualsiasi paese non UE, ad esempio la Turchia o la Norvegia. D'altro canto, la prevista svalutazione della sterlina potrebbe anche determinare un nuovo aumento delle esportazioni dall'isola. Al momento, si possono ipotizzare vari scenari e siccome un evento come la Brexit non ha precedenti nella storia, in Europa serpeggia una certa insicurezza".
Il settore britannico della logistica è diviso
Anche in Gran Bretagna domina l'incertezza. Una recente rilevazione condotta dalla rete britannica di settore IMHX mostra quale sia il clima nel paese attorno al tema Brexit. Il dato curioso è che, se da un punto di vista strettamente personale, la maggioranza degli intervistati è a favore dell'uscita della Gran Bretagna dall'UE, gli stessi ritengono che per la propria azienda sarebbe preferibile una permanenza del paese nell'Unione Europea.
Anche alla domanda sulle conseguenze dell'uscita dall'UE per le aziende, la risposta del settore britannico della logistica non è unanime. La maggior parte degli intervistati (38%) pensa che la Brexit avrebbe un impatto negativo sulla crescita della propria azienda, il 33% ritiene che l'uscita non avrebbe alcuna conseguenza, mentre solo un quinto degli interpellati è convinto che il settore beneficerebbe dall'eventuale Brexit.
Analizzando i dibattiti, i report e i sondaggi sulla Brexit, ci si accorge che l'unica cosa sicura è che non ci sono certezze. Più si avvicina il referendum, più è difficile tracciare un quadro chiaro della situazione. C'è da sperare che per prendere questa decisione fondamentale alla fine il paese si affidi a valutazioni attente e ponderate.