TIMOCOM 26.08.2020
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Rimborso delle spese in caso di recupero crediti: facciamo chiarezza

La direttiva UE n.7/2011 permette al creditore di richiedere il rimborso spese in caso di recupero crediti. Vediamo quando.

Una commercialista regola delle fatture non ancora saldate.

Hai già consegnato l'ordine ed emesso la fattura, ma stai ancora aspettando di ricevere il pagamento? Nel 2011, al fine di velocizzare il processo di pagamento, è stata adottata una direttiva UE, che regola le procedure e i rapporti tra debitori e creditori negli Stati membri in caso di ritardi di pagamento. Qui di seguito ti spieghiamo cosa fare in caso di ritardi nei pagamenti, quando richiedere il servizio di recupero crediti e chi deve farsi carico delle spese di recupero.

Nella legislazione dell'UE, le direttive obbligano gli Stati membri a recepire le norme previste nella legislazione nazionale. In altre parole: quanto deciso e previsto a livello comunitario deve essere adottato o integrato nella legislazione italiana, tedesca o, per esempio, spagnola. In questo modo viene garantita un'uniformità legislativa tra tutti i Paesi dell'Unione.

La direttiva 2011/7/UE, vigente in tutti i Paesi dell'Unione, chiarisce i diritti e i doveri di creditori e debitori in caso di mancato pagamento di una fattura. Per un settore così internazionale come quello di trasporti e logistica, questa direttiva è di particolare rilievo e garantisce una notevole semplificazione delle attività commerciali sia dalla parte dei committenti che dei fornitori di servizi.

Per i creditori e i debitori vige il seguente principio:

i crediti sono immediatamente esigibili, salvo diverse disposizioni contrattuali. Il pagamento deve essere effettuato entro il termine previsto, altrimenti, alla scadenza dei 30 giorni, scatta il ritardo.
Di norma, prima dell'adozione di tale direttiva, nel settore dei trasporti e della logistica veniva prorogato il termine di pagamento. Ora, i termini di pagamento superiori a 60 giorni sono ammessi solo in casi eccezionali e devono essere concordati in via contrattuale.

Il creditore è autorizzato a richiedere al debitore il rimborso dei costi per il recupero dei crediti, tramite lettera di sollecito, ricorrendo a un avvocato oppure tramite un servizio di recupero crediti. Ciò significa che, in quanto creditore, potrai esigere dal debitore il risarcimento delle spese di recupero crediti. Tra le spese che il creditore è tenuto a sostenere rientrano anche le spese amministrative e le spese interne. Inoltre, il creditore ha diritto alla riscossione di una somma forfettaria del valore di 40 euro. Nel caso in cui faccia ricorso a questo diritto, tutte le spese (sollecito / servizio recupero crediti / avvocato) saranno calcolate sulla base di tale cifra.

Il creditore può inoltre applicare ulteriori interessi moratori, che, ai sensi della direttiva UE, sono pari a un valore del 9% superiore al tasso di interesse di base. Tali interessi sono a carico del debitore. In caso di ritardo nel pagamento, oltre alle spese previste dalla fattura originaria potrebbero essere applicati ulteriori interessi. Questo vale per le attività tra due imprese. La direttiva non trova applicazione nel caso di una fattura destinata a una persona fisica.

Per far valere i diritti sopracitati, è necessario soddisfare i criteri esposti qui di seguito

Questi regolamenti valgono per solo per l'acquisto di beni e servizi. Qualora dovessero insorgere spese non pattuite in via contrattuale, la direttiva UE non troverà applicazione. Per eventuali danni cagionati durante il trasporto per i quali è previsto un risarcimento, ad esempio, non si farà più riferimento all'effettivo servizio di trasporto.

Facciamo due esempi concreti:

  • un camionista provoca un danno durante l'ingresso del mezzo sulla rampa di carico. Il destinatario della merce esige il risarcimento del danno ed emette la relativa fattura. Poiché il camionista ha una valutazione diversa della fattispecie, decide di non procedere al pagamento della fattura. Nel nostro caso, il camionista sarebbe il debitore. Si ha così un contenzioso. Il creditore ritiene di avere ragione e richiede un servizio di recupero crediti.  In tal caso, non è possibile il rimborso di eventuali spese di recupero crediti.
  • l'ufficio contabile ha registrato male una fattura, pagandola due volte. Il creditore esige il rimborso del doppio pagamento, che, però, non ha luogo. A questo punto, il creditore si avvale del servizio di recupero crediti per la riscossione del doppio pagamento. Anche in questo caso, il creditore non avrà diritto al rimborso delle spese di recupero crediti, poiché tale servizio non rientra in quello originariamente concordato in via contrattuale. 

È scaduto il termine di pagamento pattuito. È necessario che sia scattato il ritardo di pagamento e che tu sia in grado di dimostrare chiaramente che, a distanza di 30 giorni, il pagamento non è ancora stato effettuato. Solo in seguito è possibile passare alle fasi successive e, per esempio, richiedere un servizio di recupero crediti.

Un sollecito o una richiesta analoga di pagamento non sono più necessari, anche se resta raccomandabile farlo. Se, allo scattare del termine di trenta giorni, il pagamento non è stato ancora effettuato, non sarà più necessario inviare una lettera di sollecito al cliente moroso. In un caso simile, il creditore ora potrà rivolgersi a un avvocato oppure affidarsi ad un servizio di recupero crediti.

Il debitore deve essere residente in un Paese dell'UE. Ciò significa che, se l'azienda ha sede al di fuori dell'UE e si arriva a un contenzioso, è sicuramente possibile incaricare una società di recupero crediti. In tal caso, però, non sarà più possibile esigere dal debitore il rimborso delle spese di recupero.

La direttiva UE offre una panoramica sui diritti e i doveri di creditori e debitori in caso di ritardi di pagamento. Sono previste regole chiare per "disincentivare i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali", come riportato nel testo di legge. L'aspetto principale di tale direttiva è che il creditore ha diritto al risarcimento dei danni moratori, in via stragiudiziale. Inoltre, è previsto un termine di pagamento di 60 giorni. La direttiva mira a velocizzare i tempi di pagamento delle fatture.

Nel caso in cui il pagamento non avvenga entro i termini previsti, il creditore ha la possibilità di affidarsi a un servizio professionale di recupero crediti. Uno di questi è il servizio di recupero crediti di TIMOCOM, che fornisce sostegno e assistenza nel rapporto con i debitori morosi, agendo da intermediario neutrale. L'avvocato di TIMOCOM Alexander Oebel commenta: "Nella maggior parte dei casi, le incomprensioni sono riconducibili a difficoltà nella comunicazione tra le due parti". Un soggetto neutrale può intervenire come mediatore per comporre eventuali controversie tra i partner commerciali, così da garantire la migliore collaborazione possibile, anche in futuro.

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