Tutto sulla logistica 17.06.2020
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Digital supply chain: sfide e opportunità

L'interconnessione dei sistemi digitali nella logistica dei trasporti e di magazzinaggio offre agli operatori dell'industria e del commercio numerose opportunità per ottimizzare costi ed efficienza. Tuttavia, molto spesso tali opportunità non vengono sfruttate.

Digitalizzazione e integrazione della supply chain

Nonostante i molteplici sforzi, gran parte della comunicazione tra aziende di produzione e di trasporto o logistica continua ad avvenire in forma analogica. La digitalizzazione spesso si blocca laddove si fa uso di più mezzi di comunicazione diversi. La rampa di carico ne è un chiaro esempio. Qui le bolle di consegna passano da una mano all'altra, vengono apposte le dovute firme e solo allora si ha un passaggio di responsabilità della merce. Insomma, siamo ancora lontani dalla completa digitalizzazione della catena di distribuzione. Un processo interamente digitalizzato rappresenterebbe un vantaggio di inestimabile valore - non solo in tempi di pandemia come quello attuale.

Perché negli uffici logistici e nei centri di smistamento i processi si svolgono ancora secondo standard arretrati, mentre in altri ambiti della nostra vita, ormai da tempo, siamo collegati in modo digitale con clienti e partner commerciali? Il motivo è che le interfacce fisiche con le merci in entrata o in uscita fino ad arrivare al mezzo di trasporto sono piuttosto complesse e articolate, e, di conseguenza, lo sono anche le modalità di comunicazione tra i conducenti e magazzinieri. Ciò significa che molti dati degli ordini vengono ancora registrati manualmente. Solo raramente è possibile trasferire questi dati da un sistema di gestione del magazzino o da un warehouse management system (SGM/WMS) direttamente in un sistema di gestione dei trasporti (TMS) o viceversa. Spesso mancano semplicemente le interfacce necessarie. Inoltre, molti software non sono in grado di comunicare automaticamente con altri. 

 

Tuttavia, soprattutto nell'attuale situazione di emergenza Covid-19, il contatto diretto tra autisti di camion e il personale di magazzino aumenta i rischi di contagio. Perciò non c'è da stupirsi che molte aziende cerchino di evitarlo il più possibile. Attualmente, il contatto personale nel processo di smistamento e gestione delle merci può essere giustificato solo nel rispetto di rigorose misure igieniche e di sicurezza. Garantire un trasferimento delle merci senza contatto diretto durante le operazioni di carico e scarico è assolutamente possibile. Per farlo, basta disporre di un software dotato delle opportune interfacce. 

Il ruolo imprescindibile delle interfacce

Le interfacce tra diversi software e sistemi acquisiscono un'importanza sempre più crescente per tutte le aziende operanti lungo l'intera supply chain. Per garantire la massima efficienza possibile della catena di distribuzione, sia in termini di costi che  tempo, è necessaria una digitalizzazione a 360° dei processi, partendo dalla produzione, passando per logistica, di magazzo e di trasporto, fino arrivare alla consegna al cliente finale. Più questi processi virtuali si avvicinano alla realtà, più sarà facile gestire la catena di distribuzione in modo digitale e, di conseguenza, senza interruzioni dovute oggi al frequente uso di mezzi di comunicazione diversi. Una digitalizzazione di tutti i processi informativi legati agli ordini garantisce una maggiore efficienza e trasparenza della catena di distribuzione, secondo il motto "end-to-end visibility", con un conseguente aumento sostanziale della sicurezza e dell’efficienza. In questo modo è possibile collegare i processi logistici con i processi dell'intralogistica, ormai ampiamente automatizzati.

L'importanza di una chiara definizione dei dati da scambiare

L’elemento essenziale per una digitalizzazione efficace e un'integrazione di successo consiste nella chiara definizione di tutti i dati che vengono trasferiti. Ogni programma presenta il proprio codice sorgente, con cui vengono definiti tutti i parametri, quali, ad esempio, l'inserimento dei dati anagrafici, delle informazioni sul peso del carico e delle modalità di pagamento. Per consentire ai programmi dei partner di capire il linguaggio degli altri programmi, è necessaria una cosiddetta Application Programming Interface (API), ovvero un'interfaccia di programmazione delle applicazioni. Sulla base di questi programmi, i diversi attori della catena di distribuzione saranno in grado di scambiarsi, tramite i propri software, le informazioni relative, ad esempio, ad un ordine di trasporto. Le informazioni potranno essere “normate” e trasferite in modo preciso e dettagliato, così da creare per ogni oggetto reale, un oggetto virtuale, il cosiddetto “digital twin”. Pertanto, la supply chain digitale deve rispecchiare fedelmente la realtà: solo così, infatti, verrà garantito uno scambio di dati a regola d'arte.

Inclusione di tutto il personale nel processo di digitalizzazione

Quali sono le condizioni base necessarie per garantire un collegamento efficace dei processi di trasporto e di intralogistica? Per poter digitalizzare la realtà nel modo più fedele possibile, è necessario che ogni collaboratore coinvolto nei processi reali sia chiamato in causa. Senza trasparenza su tutti i livelli sarà difficile, infatti, per aziende di produzione, trasporti e logistica trasferire il carico di lavoro giornaliero nel mondo digitale. Spesso, infatti, esistono piccoli dettagli di cui solo magazzinieri, autisti e disponenti del traffico sono a conoscenza. Anche informazioni come gli orari in cui il cliente è raggiungibile o quali siano i documenti strettamente necessari sono decisive per garantire una trasformazione digitale di successo. 

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